Condizioni interne dell'Italia e dell’Austria dopo il ’66 271 che per legge geografica non può avere clic un solo dominatore, gl’italiani. La lotta e_pica e secolare tra il germanesimo e la latinità, che nella lunga linea di contatto s’era spinta in giù fino all’Adriatico, avrebbe potuto essere chiusa a Lissa; e invece rimase malauguratamente aperta. Giacché il movente recondito delle lotte che ancora dall’epoca del primo Napoleone l’Austria sosteneva contro i Francesi e gl’italiani era la tendenza della prima ad allargarsi sull’Adriatico e dei secondi a respingerla. Fino dal secolo XVIll il germanesimo da questa parte era vincitore. Fu battuto per breve tempo da Napoleone col regno d’illiria, indi fu respinto fino all’Jsonzo. La lotta maggiore e forse definitiva fu ancora una volta rimandata ad un’epoca futura. CONDIZIONI INTERNE DELL’ITALIA E DELL’AUSTRIA DOPO IL ’66. Siccome colla guerra del ’66 si chiude rispetto a noi il periodo delle guerre reciproche tra l’Austria e l’Italia e si potrebbe dire anche delle conseguenti complicazioni guerresche di questi due Stati coll’estero per l’Adriatico durate mezzo secolo, sarà opportuno di dire alcune parole sulle loro condizioni interne e sulla loro nuova posizione rispetto all’Adriatico. GoU’acquisto del Veneto gl’italiani potevano dire di aver raccolto le parti vitali delle loro «membra sparte». Restava sempre da risolvere la quistione di Roma capitale. 11 partito d’azione, impaziente, insisteva per una pronta soluzione. In conformità alla convenzione di settembre appena si formò un esercito papalino, il presidio francese abbandonò Roma e lo Stato pontificio. Per la prima volta dopo molti secoli il suolo dell’Italia antica poteva dirsi quasi liboro da milizie straniere. 11 governo italiano si sarebbe contentato di questo successo e intavolò nuovamente trattative colla curia romana per un componimento pacifico ; ma i tentativi furono accolti con