Le crociate 127 * L’insuccesso delle crociate nel loro scopo principale, Conseguenze quello di liberare i luoghi, detti santi, dalle mani degli delle crociate' infedeli, dimostra che la lotta della civiltà europea in nome del cristianesimo contro la civiltà orientale, rappresentata dall’islamismo, era stata ingaggiata male. Anzi, nel mentre prima l’islamismo era limitato all’Asia e all’A-frica, la provocazione delle crociate lo attrasse su suolo europeo, ove doveva molto presto far tremare la cristianità fino nel centro d’Europa. Anche per questo fatto le cause sono molte. In consonanza però al tema assunto per questo lavoro, sarà citata una sola, ancora e sempre, la geografia. La cristianità volle combattere l’islamismo troppo da lontano. Gl’infedeli, com’erano chiamati allora quelli che oggi sono detti da tutti i Turchi, erano giunti al Mediterraneo orientale e alle porte d’Europa come in casa loro. L’entusiasmo religioso e guerresco aveva mosso i principi e cavalieri dell’occidente dalla Francia, dall’Alema-gna, dall’ Inghilterra. I più vicini relativamente erano quelli d’Ungheria e d’Italia. Ma anche fra questi e la Palestina intercedeva un lungo tratto di terra, la penisola illirica o greca, e un mare vasto l’Egeo. Ora per ragioni appunto religiose le popolazioni scismatiche della penisola balcanica, che incominciavano subito dopo il versante carsico della costa orientale adriatica, non potevano simpatizzare soverchiamente con un’impresa promossa dai Pontefici di Roma a proprio lustro. Non è da meravigliarsi quindi se i cavalieri di Francia e di Lamagna anche per questi soli fatti giungevano in Anatolia estenuati e se i loro trionfi furono effimeri. Malgrado quest’insuccesso l’impresa delle crociate segna nella storia un avvenimento di primo ordine, perchè dal tramonto della romanità mondiale questo è il primo risorgimento di tutte le energie dell’Europa. Una storia, e per alcuni popoli tutt’altro che disprezzabile, come i