3; 1 ni convenuti, cioè clic si dovesse fare una riforma degli abusi introdotti, e che si dovesse radunare un concilio, onde gli articoli della credenza fossero stabilmente determinati. Il buon papa Adriano VI. ardentemente desiderava che precedesse ad ogni altra cosa una esatta riforma ; ma la morte lo impedì. De’ suoi successori Clemente VII, e Paolo 111 non parve ingenua la condotta, desiderando essi dJ innalzare le proprie famiglie al grado di sovranità. Paolo III radunò una congregazione per 1' esame degli abusi, che principalmente dovevano riformarsi, ma l’op-posizione del cardinale Schernberg la rese senza effetto. Il Vergerlo che conosceva molto bene essere gli abusi introdotti il grande appiglio de’ luterani, e eh’ era persuaso , come tanti altri, che necessaria fosse una riforma, tentò di purgare la sua diocesi da alcune pratiche, le quali conturbavano, e deturpavano la vera pietà ; come per esempio l’adorazione a S. Giorgio a cavallo qual protettore di Pirano ; il culto di S. Cristoforo,