-160 - Soranzo venne rinchiuso come prigioniero nel Castello di Yedl Kulè. Durante l'anno 1648, trovandosi Costantinopoli in piena anarchia per gli avvenuti cambiamenti dei capi del govèrno, l'Armata turca non comparve in Arcipelago e proseguirono soltanto, come abbiamo visto, le operazioni terrestri nell'isola di Candia. Mentre questo avveniva a Costantinopoli il Mocenigo pensava a riprendere nella primavera la guerra col massimo vigore. Per impedire la comparsa in Arcipelago della flotta nemica e per rendere impossibili i rifornimenti dal mare della Capitale, egli inviò il nuovo Capitano delle Navi GiacomO' Riva ed il Secondo Capitano delle Navi Bertucci Civran con un totale di 19 unità davanti agli stretti. Nella primaver~ del 1649 l'Armata turca, riordinata e rinforzata, era composta di 72 galere, IO maone e 3 vascelli. e fuori degli stretti rattendevano altri 17 vascelli di Barbaria. Il giorno 6 maggio il Capitan Pascià, visto che parte delle navi di Giacomo Riva era lontana per l'acquata, e che il re~ sto, dato il vento che spirava, non poteva impedirgli il pas~ saggio, salpate le ancore uscì col vento in poppa cercando di evitare il contatto colle navi veneziane. Infatti il solo vascello Tre Re di Girolamo Battaglia potè tirare qualche colpo di ar~ tiglieria sul nemico. Il Riva, amareggiato per la sorpresa, tagliate le gomene, ordìnò l'inseguimento del nemico che riuscì a rifugiarsi nel golfo di Fochia (1) sulla costa di Anatolia (fig. 35). Ma Gia~ como Riva non rinunziò per questo al combattimento ed ani" mato da altissimo sentimento di amor patrio, con i 19 vascelli che aveva ai suoi ordini, lo inseguì presentandosi il 12 mag­gio davanti la bocca del golfo e, convocati i governatori delle navi, li incitò a combattere con valore. Quindi a piene vele si gettò' sul nemico che si era messo sotto la protezione delle artiglierie del forte. Smantellato il forte da un reparto sbar~ cato a . tempo, l'atta~co divenne generale contro le navi e le galere turche, che in parte si gettarono in costa ed in parte (I) Fochia o Focea nel Medio Evo fu una importante colonia dei Genovesi che la­chiamarono anche Foglia. La famiglia degli Zaccaria la conservò lungamente come feudo ottenuto dai Paleologhi.