965 ca Giovanni, c elei prelati della nostra provincia , nel qual placito, che seguì nell’ anno 8io e tratto dal codice MS. del Trevisano , e portato per intiero dall’ Ughelli alla pagina suddetta , siccome si scorgono la detestabile condotta del duca, e la riprensibile reggenza de’ vescovi , così richiesti i capitani de’ luoghi, che furono radunati, in n.° di 172 tunc eligimus de singulis civi-tatibus , seu castellis homines capitaneos numero centum septuaginta, et duos. Chiest i se avessero lagnanze contro il loro patriarca, e per dire il vero , esaminata la di lui condotta , dissero tutti di non lagnarsi di esso, ma non poter dire egualmente contro i vescovi , verso i quali molte furono le accuse comprovate, le quali furono esposte dai magnati , rappresentanti del popolo deH’Isèria. L’ Ughelli pure pag. 1101 presenta un documento del nostro patriarca Fortunato, col quale esso dispone di una moltitudine di legati a favore delle chiese di Grado, verso le quali si vede eh’ egli fu benefico oltremodo. Si numerano le fabbriche di chiese da esso costruite , gli altari di oro, e di