545 di Fola. ■ì iO po. Ne parlano di esso il Manzioli p. io e seg. ; lo Schónlebsn p. 2q5 ann. 524 } il Naldini p. 29, 73, 82, 447- e 1’ Ughel-li T. v. p. 381. 96. S. Massimiano arcivescovo di Ravenna , nativo di Pola. Agnello ( L. Pont. ), e tutti li storici ravennati ci narrano, che essendo diacono della chiesa di Pola, coltivava colle proprie mani un picciolo suo podere per trarne il suo sostentamento , e che un giorno zappando il terreno per spargervi il seme , scoprì un gran vaso ripieno d’ oro, e che stupefatto e sospeso dell’ uso che farne dovea , risolvette di ritenerne una parte per le urgenti sue necessità, ed il restante portare in Costantinopoli allJ imperatore , coni’ egli fece. Questo generoso rifiuto delle ricchezze, che la fortuna gli avevano presentate, fu ammirato da Giustiniano , e quel monarca concepì di lui una singoiar stima, giudicandolo fornito di eminenti virtù , per le quali , vacata in que’ giorni la sede di Ra-veuna, per la morte di S. Vettore, lo esaltò a quella dignità , e nel regresso da Co-