i93 la serie delle opere sino allora da lui scriite. Nel 3g3 il di lui fratello Paulinìano è ordinato comprovato da altro testo del santo, In cui parlando del suolo, o provincia sua nativa, la quale non poteva atterrarsi come un fabbricato , non dice più quondam, ma lo chiama positivamente confine della Pannonia e della Dalmazia, come nel cap.VIH dei commenti sopra Osea, pubblicali nel 406’ fiorine hoc complelum esse audivimus in nostra originis regione finium fannonijb ATQUEILLIRII ? Ubi post barbaroruTi incursione s in lantani desolai io-ncm est pervenlum, ul nec humana ibidem manserit creatura, nec animai superesse dicalur de his, quae hominibus amicari, et convivere consueverunt. La qual cosa significa che Slridonc era confinante colla Ponnonia e colla Dalmazia , ossia lllii io , e perciò non era nè Pannonia nè Dalmazia: meglio ancora ciò apparisce dal comento sopra Soffonia , scritto nell’anno 392, ove dice al cap. I. Iram quip-pe Domini eiiam bruta sentiunt ammalia, et vastatis urbibus, liominibusque interfectis solitudinem, et ra~ rilatem besliarum quoque fieri, et volatilium pisuum-que ; testis ii.zyricum est, testis et thracia , te-stis , in quo ortus sum solum : ubi j) ras ter ccelum, et terram , et crescentes vepres, et condensa sylvarum cuncta perierunt. Di queste stragi de’ barbari fa dunque testimonianza l’Illirico, la Tracia, ed il suo- lo ov' egli è nato. Il suolo di sud nascila non fu per- Tomo I. i3