204
fitto : per tutto il seguente 414 in ciò s’intrattiene; e nel 415 validamente lo combatte ed atterra col suo libro de’ Dialoghi tra At-
                                                           <D
fico e Critobulo, ed in modo, che tanto dal concilio di Cartagine, come dal pontefice S. Innocenzio I. viene condannato nel 41
Unde quia pene nobis illud de Evangelio coniigit, ut futura: turris non ante computaremùs expensas , compulsi sumus fratrem Paulinianum ad patriam mittere, ut sencirvtas Villulas , qua barbaro-rum effugerunt manus , et parentum communium census venderet , ne ceptum sanctorum ministe-rium deferentes risum maledicis , et arnulis prabea-mus. Osserveremo da ciò, che il nostro sanlo cadde in un’ iperbole quando disse , che nella di lui pairia nè animale , nè creatura umana vi restarono, e che la strage de’barbari si estese peishio né' pesci, e che tulio perì fuorché cielo e terra, le spine crescenti,, ed il folto delle selve, come nella nota (rii). Merita però scusa il santo Dottore, mentre da’suoi compatriotti, i quali presso di lui si rifuggiavano, le cose gli erano state rappresentate all’ eccesso ; ond’ egli afflitto nello spirito, ed esaltato nella mente per le dolorose vicende della sua patria, ne ricevette lina forte impressione; e nel vivo riscaldo della passione , con forti e spinti caratteri oratorii ne pinse le rovine.