115 « gloria di distruggere la repubblica, e da « Appiano s’impara, che Augusto solo ( de « bello civil. lib. v. ) aveva sotto di se « quaranta legioni. Ridotto poi nelle di lui « mani tutto 1’ imperio, egli riformò gli e-« serciti , distribuendo fra i soldati dimessi « i terreni della città. Nel marmo ancirano « Cpubblicato da Grutero pag. ccxxxi ) si « ricava, che il numero di codesti soldati « veterani montò a cento venti mila; e da « Svetonio (in Aug. cap. 46) si nota, che « in Italia furono 'distribuiti in colonie xxviii « duo de triginta. Quel numero de’ soldati « indicati dal marmo sopra detto, formavano « legioni quindici in dieciotto, le quali de-« dotte dalle quaranta di prima, devono ri-« manerne soltanto xxiii, o al più xxv. Infatti « sole xxv si veggono distribuite nelle pro-« vincie, per quanto da Tacito (Annal. lib. « ir. pag. v.J si può rilevare. Dione però « assicura (lib. lv. p. 645), che ne rima-« sero soltanto ventitré , delle quali ai tem-« pi suoi , xix sole se ne contavano. Se pe-•< rò la legione xxix non esisteva più dopo « la battaglia d’ Azzio, è ben dimostralo,