LAVORO E POLITICA SOCIALE 273 lavoro obbligatorio nella legislazione è una esperienza sociale di grande importanza di cui merita di seguire lo sviluppo e i risultati (1). La legge fu ritoccata diverse volte. Fu ridotto il servizio da 12 mesi a 8 per gli uomini e da 8 a 4 per le donne e anche l’età : da 50 a 40 per gli uomini e da 40 a 30 per le donne; solo in casi straordinari si possono chiamare gli uomini fino a 50 anni. Sulla questione del riscatto l’art. 4 della prima legge era categorica : il lavoro ordinario e straordinario era personale; non si ammetteva il riscatto o il rimpiazzamento. Questo principio popolarizzava il significato sociale di questa legge; il lavoro fisico era fatto obbligatorio per tutti i cittadini; le masse accolsero questa uguaglianza con soddisfazione. In seguito però ciò non corrispose alla realtà delle cose, le masse stesse affiliate al partito dei contadini chiesero ed ottennero che fosse introdotto il principio del riscatto; nell’art. 8 della nuova legge del 1921 si stabilisce che il riscatto si farà per decisione dei consigli comunali tenendo conto della situazione delle persone sottoposte al lavoro obbligatorio non inferiore però a 100 lev. al giorno. Il governo del sig. Zankoff succeduto a quello del sig. Stamboliski (9 giugno 1923) non ha pensato affatto di far abrogare tale legge che è ancora in vigore; si è sospeso dal 15 giugno 1923 il reclutamento delle donne che pare non abbia dato alcun risultato e si è ridotto la quota del riscatto minimo da 100 a 50 al giorno (2) tenendo presente la situazione materiale del prestatore. La proporzione ammessa a riscattare la prestazione è del 20 % ; la quota che calcolata sulla base di 240 giorni variava prima fra 12 e 48.000 lev. è dopo il 2 giugno 1924 fra 9 e 32.000 lev. Essendoci oltre a una prestazione ordinaria trudova po- (1) Bureau International du travail, op. cit., pag. 6. (2) Qazz. XJff., 2 giugno 1924, n. 48. 18. — Focabile, La Bulgaria.