500 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI siriaco. Se questa dovesse cadere perchè non l’abbiamo sovvenuta nelle estreme sue strettezze, essa avrebbe diritto di chiamarci traditori, e quest’onta incancellabile io non volli che cadesse sulla mia patria senza aver fatto tutti gli sforzi per risparmiarle quest’ultima ignominia, e spero di non essermi indarno adoperato. — Commossa da così forti ragioni e da così nobili parole, la Camera dei deputati ha votato, infatti, un sussidio mensile di seicento mila franchi alla povera Venezia; ma indarno, poiché l’illiberale governo non si curò tampoco di obbedire ai decreti del Parlamento. Fallo che, veramente, non fa mollo onore al sistema monarchico-costituzionale. In Toscana, invece, fu l’istesso ministero, sotto gli auspicii di Montanelli e Guerrazzi, che si fece a promovere, anche fra i privali, ogni sorta di soccorsi per Venezia. La circolare che, a tal uopo, ha mandalo il governo ai prefetti delle varie città, merita di essere qui riferita: — « Qualora il ministro dello interno si avvisasse ricordare a V. S. 1. quanti sieno i meriti di Venezia, egli riputerebbe fare cosa, la quale riuscisse in disdoro al cuore ed intelletto vostri: perocché, non dico gli uomini che possiedono scarsa notizia delle discipline ¡storiche, ma quelli eziandio che ne vanno ignari del tutto, per tradizione conoscono quanlo venerando e quanto magnifico stato fosse quello di Venezia. « Se oggi le cattoliche nostre fronti non si vedono deturpale da bende musulmane, se invece di gemere contristati nelle tenebre del Corano, noi consola la benigna luce dell’ Evangelio, noi lo dobbiamo a Venezia.