CAPITOLO VI. 161 Consiglio dei Dieci; e fd detto esser morto di catarro. Sicché si dice : Uom morto non fa guerra » (1). Una tale atrocità sembra persino impossibile; e prima di asserirla noi avremmo cercato di avvalorare le nostre parole con valide prove. Ma non ce n’ era tampoco il bisogno; mentre in ciò vanno d’accordo tutti quanti gli storici. Fra i quali, oltre al Marin Sanuto già citato, a noi basterà di provocare la testimonianza dei due meno -sospetti, perchè i più ciecamente devoti al loro governo, • e’sono il Sabellico ed il Veri. Entrambi apertamente asseriscono che il Carrara, strascinato a Venezia in carcere, quivi venne secretamente strangolato (2). . Asserisce il Daru, che di ciò non paga la vendicativa república, mettesse una taglia di tremila fiorini sul capo di altri due innocenti figliuoli, già da gran tempo rifugiati in Firenze. Ed il Veri soggiunge che in falli cinque anni dopo abbia subito la pena del jjadre e dell’avo anche Marsilio, nel sangue del quale si estinse la stirpe dei Carrara (3). Con questi bei fatli la república estese il suo dominio a Trevigi, Padova, Vicenza, Verona, Rovigo, Bassano, Feltre, Belluno, Casalmaggiore, Bresello e Guastalla. Così è: l’istoria delle conquiste è tutta quanta una istoria di nequizie e di sangue. (1) Marin Sanuto. (2) « Il Carrara cd i figliuoli, d’ordine del Senato, fu ron di notte secretamente in prigione strangolati, acciò il popolo non li vedesse, il quale, per V antico odio li avrebbe stracciati. » Con questa bella scusa se la cava il Sabellico.—Ed il Veri ..... Venetias durtus, digna in gratis poena, JCGOLATDR. (3) Hoc patris et avi futura quinquennio post, subivit etiam Marsilius, ausus res novas moliri, in quo omne Carrariensis familiae genus extinctuvn accepimus) ut nullus remaneret qui tantorum facinorum capesseret succes-sionem. * ST. I»EL CONS. DEI DlECl — Voi. I. 21