178 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI Eppure , quando idi’ Ossuna importò davvero di poter coniare su uomini che fossero interamente devoti a lui, il che vuol dire, che fossero più pronti a commettere un tradimento contro la Spagna, pensò bene di lasciare in disparte gli italiani e di ricorrere proprio ai Francesi. La qual cosa noi non ci saremmo mai permesso di qui enunciare, quando non l’avessimo saputa per confessione dell’¡stesso Daru (1). Fra le altre prove addotte dall’istorico francese, per mostrare come il viceré di Napoli ed i Veneziani fossero perfettamente d’accordo, e le loro ostilità non ad altro intraprese che per gettar polvere negli occhi dei gonzi, accenna il fallo, che quando le squadre napoletane han pur dovuto incontrarsi con quelle della serenissima, mentre avrebber dovuto impegnarsi in un accanito combattimento, si accontentarono di una lieve scaramuccia, con insignificantissima perdita da parte dei Napoletani, benché i Veneti fossero quattro volle più forti; e quel consiglio dei Dieci che ha sempre fallo pagar così caro il fio ai comandanti, che, per disgrazia o per colpa, non sapevano trarre tulli i possibili vantaggi dalle acquistale vittorie, questa volla si sarebbe mostrato tanto indulgente contro l’ammiraglio supposto traditore, che, dopo averlo tenuto per qualche tempo sollo processo, finì per rimandarlo interamente assolto. (1) » Il importait au vice-roi de former quelques corps de gens qui fussent entièrement à lui. Haverrière, Deveynes , lui conseillèrent d’attirer à son service des aventuriers français, répandus alors en fort grand nombre sur toute la surface de l’Italie. Par leur caractère entreprenant, leur haine contre l’Espagne, et leur amour pour les nouveautés ils étaient plus propres que les autres, etc.....o