POLITICA commerciale e commercio 219 1896-1900 partecipa con il 12.6 % ma passa al 17.2 % nel quinquennio 1906-1910. La Turchia occupa un buon posto per i suoi articoli speciali e per il commercio di transito partecipando nel quinquennio 1906-1910 con il 13.1 %. Al quinto posto viene la Francia che vende specialmente oli di oliva e misti, sapone, pelli greggie e conciate. Al sesto la Russia; al settimo l'Italia che mantiene una posizione stazionaria con 4-6 %. Nel dopo guerra le posizioni dei vari fornitori cambia; nel triennio 1919-1921 l’Italia occupa il primo posto; negli anni seguenti la Germania prende una posizione predominante, seguita dall’Italia, dalla Gran Brettagna, l’Austria, la Francia e la Cekoslovacchia. La prima e la seconda aumentano le loro importazioni in Bulgaria rispetto all’anteguerra a danno dello sfasciato impero Austro-Ungàrico e della Gran Brettagna. Per dare un’idea delle importazioni bulgare e delle loro provenienze facciamo seguire dei dati dell’ultimo triennio 1923-25. Circa le vie delle importazioni nel 1910 si ebbero le seguenti proporzioni : 1) a mezzo Danubio 25.45 % ; 2) per il Mar Nero 41.47%; 3) per terra 33.08 %. Le esportazioni. Trattandosi di esportazioni di prodotti agricoli che souo influenzati dalle vicissitudini delle condizioni climateriche esse subiscono delle variazioni; ma la curva di esse per un trentennio è sempre ascendente; passano da 50 milioni di lev. oro nel 1886 a 184 mil. lev. oro nel 1911 cioè quasi il quadruplo. Dalle statistiche si apprende che i principali articoli di esportazione hanno avuto nell’anteguerra le seguenti variazioni :