280 STORIA DEI, CONSIGLIO DEI DIECI scientifico (1): « Chiaramente si conosce che gli inquisitori di Stato non erano se non un’emanazione del Consiglio dei Dieci, organo valido di un corpo potente. E così, come il corpo, l’organo aveva per suo scopo principale la vigilanza sulla condotta dei nobili. Efori, areopago, non meno importanti che gli efori e l’areopago di Lacedemone e di Alene, servivano, gli inquisitori di Stato a mantenere l’equilibrio nel corpo imperante, prestavano il modo ai sudditi di ollenere giustizia contro i signori. Tale che non avrebbe osato accusare un nobile pubblicamente, in secreto lo faceva; sicuro che se l’accusa era vera, quel nobile potente non avrebbe potuto sfuggire dalla vindice mano della giustizia. Ad ognuno è dato di lener per lale o tal altra opinione; ma quando si scrive istoria, si deve condursi ai tempi, agli avvenimenti pas- * sali, alle passale condizioni generali della civiltà. Dalle leggi (che esporremo tra breve) si conosce chiaramente come l’autorità dei Dieci e dei Tre, sia cresciuta in ragion diretta del crescere la potenza spagnuola in Italia, e quindi i pericoli della república; in ragione diretta del mutamento ed allargamento dei costumi nei nobili; quindi degli abusi dell’autorità loro, delle corruttele della povertà, dalla mancanza crescente degli spedienti che il commercio offriva per toglierla. L’inimicizia dei nobili poveri contro questa magistratura, viene prova evidente (1) Perchè il lettore possa argomentare in qnal punto si trovino, pur oggigiorno, i sentimenti nazionali in Venezia, vogliamo fargli osservare questo fatto , che , sulla coperta dei due suddetti volumi , mandati alle stampe sotto gli auspici, e coi danari del Municipio, si pensò di confondere in uno lo stemma civico con quello austriaco, per cui il terribile leone veneto, per far atto di spontanea devozione, fu messo sotto ai piedi dell’aquila imperiale!! —