440 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI dere informazione altrove che a nostro tribunale, ma più tosto dà uno di noi inquisitori privatamente, per modo di curiosità ordinaria da alcuno de’raccordanti popolari, o vero cometer l’indagatione a qualche racordante nobile, con ordine che rifferisca privatamente. Trovata, finalmente, la recità verificata, sarà necessario farne pubblica giusticia, et trascurare in questa parte il costume del magistrato nostro. 21 Alcuni raccordanti nostri, di quelli di maggior rispetto, si sono doluti di esser moteggiati da altre persone in occasione di qualche contesa, il che li ralfreda nel servicio che prestano, et ritiene altri che si appiicariano a questa funtione. Perciò, in caso che in avvenire venisse rinovata questa indolenza, sia proceduto sommariamente a ritenlione di chi haverà avuto ardimento di ingiuriare con questo vocabolo di spione delli inquisitori deStato, e, havuto nelle forze, sia posto alla tortura, acciò palesi da chi habbi havuto questa notitia, e sia poi proceduto a quel castigo che parerà alla prudenza delli inquisitori per esempio d’altri, e per interesse del pubblico servicio, perchè, senza il ministerio de'raccor-danti, poco valerebbe l’autorità del magistrato nostro. Si faccia, però, avvertenza che alcuno dei medesimi raccordanti, per oggetto di alcuna privata vendetta, non imputasse falsamente alcuno di tal delitto, et perciò sia ammonito che, sopra la sola sua querela, si passarà a re-tention del preteso reo, ma che se lui querelante non probarà doppo bastevolmente il delitto, pagherà lui la calunnia, con la vita, come offensore delia dignità del magistrato, a perturbatone dell’innocenza del prossimo.— Ad impugnare l’autenticità di questa aggiunta degli Statuti, sorge per primo il Tiepolo, il quale comincia col