558 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI della república e le «arte consunte dal fuoco; un nuovo incendio scoppiato nell’arsenale, per cui rimasero consunte dodici galee, con altri sinistri pronostici di questa falla, avessero oltremodo atterrita la superstiziosa mente della moltitudine. A rinfrancare l'animo della quale, e ad impugnare, in pari tempo, l’opinione di coloro che in senato s’ erano proposti di esporre consigli di moderazione e di pace, ben valse il discorso di Domenico Trevisani, qual si legge nel Guicciardini, e clic noi omettiamo, per non abusare di troppo della longanime pazienza del lettore. Straordinario, in vero, fu l’effetto conseguito dalle parole del valentuomo, per cui surse un incredibile fervore in ogni classe di cittadini per difendere la pallia da tanto pericolo. 11 governo, poi, allestì un apparecchio di forze non indegno certo nè dei nemici, nè della causa per cui aveva a combattere. Pose in campo un esercito di 40,000 fanti e 5000 uomini d’armi, con molla cavalleria leggiera, mettendo insieme un’armata per quei tempi poderosissima. A generale in capo elesse il conte Postigliano, e sotto lui Bartolomeo Alviano maestro di campo; Andrea Grilli e Giorgio Cornaro furono i proveditori d’ armata. Disposte qua e là alcune milizie, il generalissimo, col corpo dell’ esercito, di oltre .50,000 combattenti, andò ad accamparsi sull’Adda, in aspettazione dei Francesi, che doveano comparirvi pei primi. Siamo circa alla metà di Aprile del 1509. Ma, prima che s’incominciasse il combattimento, giunse a Venezia un araldo dalla Francia, apportatore di una nota, come si direbbe ai dì nostri, nella quale erano tutti esposti i molivi di malcontento di quel re contro la república.