CAPITOLO XVI. 465 tribunale, composto, come quello della Quaranlìa criminale e della Quaranlìa civile, da 40 patrizi. Essendosi tanto allargati i confini dello Stato, più non bastavano quei due tribunali a sopperire a tutte le cause che vi erano agitate; e perciò venne eretto questo terzo, nell’ anno 1492 secondo Leopoldo Curii, e nel 1494 secondo il Dogiioni. Adesso, colla scusa che i Veneziani avessero .ol.trepas-salo i confini dei loro possedimenti, torna in campo contro di essi un duca d’Austria, stretto in lega con altri polenta-li: come se gli Austriaci avessero sempre rispettalo i limili degli altrui paesi! —Cominciaron, quindi, col confiscare le mercanzie della republica; poi a spargere P incendio in parecchi de’suoi villaggi, per occupare la città di Roveredo; finalmente ne assalirono la piccola armata nelle vicinanze di Trento. Ma, dopo pochi mesi, venne conchiuso un trattalo di pace, pel quale il duca d’Austria fu obbligato a indennizzare tutti i mercanti veneti dei danni, loro cagionati, e c’era così poco a fidarsi della di lui parola che, onde non avesse a mancare di fede, si vollero degli ostaggi in Venezia. È questo il tempo in cui la republica era giunta al massimo grado di sua prosperità. Da Cadice sino in fondo delle paludi Meotidi non v’era posto che non fosse frequentalo da vascelli veneziani; e, al dir del Sabellico (1), le spiaggie della Grecia e dell’Italia potevano considerarsi.come altrettanti sobborghi di Venezia. La republica possedeva allora, oltre al litorale delle lagune, le provincie di Bergamo, di Brescia, di Crema, Verona, Vicenza, Padova, la Marca Trivigiana, il Polesine di Rovigo, il (1) Istoria Veneta, ecc., Dee. Uh. 5. St. del Cons. dei Dieci —Voi. 1. 59