416 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI braccio al procuratore Pesaro, licenziandolo con questa superba apostrofe : Oramai, non v’ha più via di mezzo: se voi prendete le armi, o la república di Venezia o l’armata d’Italia bisogna che perisca. Pensate bene ai fatti vostri : non esponete l’acciaccoso leone di S. Marco controla fortuna di un esercito, che nei soli suoi depositi e tra i feriti trova tante milizie che bastino ad attraversare le vostre lagune. Ed a queste parole erano perfettamente conformi quelle che rispondeva il Direttorio al legalo veneto in Parigi. Aveva costui fatto mollo subordinatamente osservare che, avendo i Francesi dichiarato di non volersi mescolare per nulla negli interni ordinamenti governativi delle .venete città, non doveva loro importar più che tanto, se il senato pensava a ricondurre al dovere ¡ Bergamaschi. L’osservazione era chiara e giusta: ma uno dei quimjueviri, in tono risoluto, rispose, che il Direttorio non l'avrebbe concesso mai, finché si trovassero in Bergamo truppe francesi; e ciò, per la gran ragione che, essendo i Francesi più forti dei Veneziani, loro spellava il comandare in quei luoghi. Barbara risposta, che pienamente giuslitica lo sdegno per cui il Bolla, riportandola,, non può a meno di soggiungere: «Bene si sa, e pur troppo, che queste cose spesso si sono falle; ma l’asseverare con tanta fronte che sia diritto e giusto farle è nuovo del tutto». In tal modo, i Francesi si credevano lecito di sollevare i sudditi contro Venezia, e poi anche di violare a Venezia che li reprimesse. Che restava, dunque, a fare alla povera república ? Vedendo di non aver forza da opporre alle violenti . pretensioni del capitano francese, il .50 marzo (1797) il