186 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI solo dell’Ossuna , ma ben anco del duca di Savoia e di allrelali cospicui personaggi. Ora giovi l’udire come l’islesso consiglio dei Dieci partecipi al senato il modo con cui è venuto in cognizione della tramata congiura. Questo documento porla la dala del 17 ottobre 1618, e 1’ ¡storico francese lo dice esistente negli archivi di Venezia (1). — In principio dello scorso marzo, un francese della provincia di Linguadoca, chiamato Moncassin, di circa trentanni e di nascila civile, uomo di pronto ingegno, pieno di coraggio e di attività, giunse in Venezia, dove ottenne la facoltà di formare una compagnia di moschettieri francesi. Jacques-Pierre, uno dei capi della congiura, lo stimò opportunissimo ad esservi impiegalo. Un giorno gli palesò tulli i suoi progetti, e gli disse che era un miracolo a vedere come una città, accessibile da tutte le parli, senza guarnigione, nè popolazione agguerrita, fosse scampala fin allora da un colpo di mano. Quindi lo condusse sul campanile di S. Marco, donde mostrandogli tulle le vie gli spiegò, da uomo pratico qual era, il modo in cui bisognava porlarvisi; poi parlando dei forti, soggiunse com’erano custoditi soltanto da canaglia; ed additando la zecca, esclamò: (1) Siam dolenti che le miserande contingenze politiche in cui verte attualmente la povera nostra patria, e per le quali buona parte di essa giace, per forza brutale degli Austriaci, sotto l’insopportabile incubo di un nefando interdetto, non ci consentano di procurarci 1’ originale di quest’atto importante; onde, non essendo possibile, e forse nemmanco conveniente il portar ritardo, per questo, alla regolare pubblicazione dell’opera, preghiamo il lettore a condonarci se siamo costretti a dare soltanto la traduzione di un estratto.