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STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI
vassalli, coll'annuo tributo di una somma in danarose di un omaggio troppo umiliante (1).
  Credete voi che i Veneti avrebber potuto cedere a tali condizioni? — Ebbene, per questo rifiuto il re d’IJn-gheria assediò immediatamente le città di Jadera (2), Sicum (3), Spalatro, Trau e Nona, le quali troppe volte avevan mostrato quanto riescisse loro infesta la dominazione veneziana, che aveva distrutto quasi interamente il loro commercio e la marina, per estendere il proprio dominio sull’Adriatico; e quanto al contrario avesser cara l’alleanza degli Ungaresi pei rapporti che con essi avevano di lingua, di costumi e di onor nazionale (4).
  Ben si pensò a mandar tosto una flotta in quella provincia; ma intanto si venne a sapere che Luigi stava per penetrare con grosso esercito nel Trevigiano; che aveva fatto lega col duca d’Austria e col patriarca di Aquileja, per riescire, la loro mercè, a metter piede in Italia.
  Il	signore di Padova, per facilitare l’adempimento di così ribaldo proposito, immemore di essere principe italiano, e dei tanti beneficii avuti dalla república, si era impegnalo a fornir viveri ai nemici ! E poi protestava Io sciagurato di voler tenersi neutrale ! Scusa bugiarda ed insulsa ! Come se non fosse già un gran delitto il veder compiersi, senza mettervi opposizione, la più enorme delle umane iniquità, quella di entrare per forza in casa degli
   (1)	La cagion dell'odio ch’egli contro Vinitiani haueua , trovo presso alcuni esser proceduta per non haverlo essi servito di alcuni navilii, volendo tragittar le genti in Italia, contro Giovanna Reina.
   (2)	Ora Zara.
   (3)	Ora Siclis.
   (4)	Vedi in Sismondi, voi. 5." delle sue Ilisluirc Jcs républiques ita-liennes du moyen àyc.