58 CAPO I La proprietà delle vigne è molto suddivisa : secondo l’inchiesta del 1908 vi erano 328.648 possessi di cui fino a 1/2 dee. 9.7%; fino a 1 17.7%; fino a 2 27.7% fino a 3 16 % ; fino a 4 9.6 %, le vigne da 9 a 50 dee. sono pochissime. Il sistema di coltura si va a poco a poco migliorando; i mezzi anticrittogamici si vanno sempre più diffondendo : nell’anteguerra s’importavano 300-400 tonn. di solfato di rame e tonn. 100 di zolfo; ora tali quantitativi si sono rispettivamente decuplicati e raddoppiati. La pratica enotecnica però è molto arretrata; la pigiatura si fa ancora senza pigiatrici; i recipienti non sono disinfettati e così si producono vini che sanno qualche volta di muffa, di legno e altri difetti che li rendono poco ser-bevoli. Sono sorte da qualche anno delle cooperative fra viticoltori fra le quali la più importante è la « Ghemsa » di Suhindol che ha organizzato delle cantine moderne e produce del buon vino venduto direttamente nei grandi centri di consumo; ma la qualità lascia spesso a desiderare. La viticoltura è stata incoraggiata dal divieto sull’importazione dei vini in vigore da parecchi anni, ma a quanto pare tale enorme vantaggio è stato neutralizzato dal fatto che il produttore onesto non viene difeso da nessuna legge contro la falsificazione dei vini; non solo, ma egli è ancora molto sfruttato dal commercio d’intermediazione che acquista ancora a prezzi irrisori le uve che poi vende a prezzi esorbitanti nelle città. In tempi già passati la Bulgaria esportava discreti quantitativi di vino; in seguito, però, per parecchi anni la produzione non bastava al consumo tanto che esso è stato integrato nell’anteguerra da una piccola importazione. Ora il mercato bulgaro è chiuso ai vini stranieri a causa degli alti dazi, e anche perchè la produzione diviene esuberante di anno in anno e si cerca uno sbocco. La viticoltura in Bulgaria avrebbe ottime condizioni per svilupparsi se la proprietà non fosse frazionata; essa sa-