56 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI queste ed altre simili invettive, ma sarà sempre vero che coll’inslituzione del Consiglio dei Dieci si venne a conferire i diritti di sovranità ad una commissione; il che torna di troppo grave pericolo per la politica libertà. Ma non basta. Ai Dieci venne concesso un potere arbitrario che oltrepassava i limiti stessi della sovranità; un potere che non può sussistere senza scapito della libertà civile e dei più sacri diritti dei cittadini. 11 Consiglio dei Dieci, al dire dello stesso Sismondi, ebbe facoltà di perquisire e castigare i delitti con una procedura secreta ed inquisitoriale, senza controlleria o responsabilità di sorta, per cui poteva darsi impunemente il caso diveder salvo il reo e l’innocente punito. Esso voleva dominare c tenere in continuo sgomento il paese col mistero e col terrore, ed amava che corresse per il mondo la fama che ei tutto vedesse, tutto penetrasse, e niuna cosa, per quanto prudentemente avviata, potesse sottrarsi all’ocu^ latezza ed alla astuzia delle sue indagini. Ne’suoi processi non c’era confronto del reo col testimonio, il quale, anzi, non veniva nemanco nominato. Bastava la sua deposizione, avvalorala con giuramento, e poi poteva star certo che il Consiglio avrebbe tolto di mezzo ogni circostanza che valesse a suggerire all’imputato chi fosse. Enorme errore! Così la testimonianza giuridica veniva scambiata in una vile e perfida delazione. Era d’uopo, per ciò, che il Consiglio dei Dieci si armasse di migliaia di spie, perchè esplorassero la condotta di ogni onesto cittadino; ed il fece. — Chi può onestamente credere agli spioni? Non sono essi la più brutta feccia ddl’umana famiglia, e troppo interessati a deporre anche il falso, in mancanza di vero? — Eppure i Dieci vi credevano; e dopo i Dieci ad essi ricorsero