412 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI posero, dicendo che non volevano in nessun modo, che alcuno con tai mezzi cercasse di farsi grande, e protestando persino che quel maligno progetto porgeva una funesta ricordanza della legge agraria. Fatto sta che ai 20 novembre del 1492, essi radunavansi in consiglio con Giunta, e deliberarono che senza far altro processo, nè metter tempo di mezzo il Falier ed il Bon fossero in perpetuo relegati a Nicossia, sotto pena della vita : ed il Rossi col Negro a Retimo, alle medesime * condizioni. E non contenti di ciò, paurosi sempre come lutti i governi dispotici, di veder ridestarsi fra i com-patriotti, e persin tra gli stessi concittadini, Io spirilo di associazione, due anni di poi ordinarono che non si potesse far compagnia di persone olire il numero di venticinque. Per altro, diciam pure che questa legge era ancora discreta, in confronto di certe altre che ab-biam visto pubblicate, poco lungi da noi, in questi ultimi mesi. Finalmente, sarà bene l’udire dalla bocca istessadel Malipiero, il racconto di un amenissimo fatterello, col quale verrà chiuso il presente capitolo (1). —Zuan Battista Trivisan, el qual è stà per avanti secretano, per sò mancamenti è sla privado de canceiaria. Za quattr’anni l’habitava a Manica : e quando ’1 vegniva qua in la terra, l’andava in casa de Antonio Landi secretano (al presente homo de settantanni !); e parlando con lui delle cose della terra, l’intendeva molti secreti ; e principalmente intese la causa che mosse la Signoria a cassar el duca da Manloa, e chi manifestele le pratiche. — Questo Zuane Battista andava a casa de una donna (1) Neir^rrfcitn'o Storico, del Vieusseu, voi. vii, parte 2".