374 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI confidenza con alenili membri del comitato di salute pu-blica in Francia, faceva sapere al Consiglio dei Dieci come la nuova republica avesse delle mire ostili sull'Italia, e die perciò v’intratteneva secreto corrispondenze che le costavan gii) altri 11 millioni. Aggiungeva che Venezia non sarebbe stata direttamente assalila, ina si sarebbe tentalo di eccitarvi trambusti, per aver mezzo d’impadronirsi, essendo essa considerata come nemica. E da parte sua non mancava anch’esso il Consiglio dei Dieci di mandare qua e là esploratori per il mondo, come se le spie valessero senza le armi. \ Basilea era stato spedilo il conte Sanfermo. onde riferisse quanto gli venisse fatto di scoprire in quella città finitima di Francia, dove concorrevano, siccome in terra neutrale, amici e nemici di ogni specie. E Sanfermo, in buona od in mala fede che fosse, scriveva sempre a Venezia notizie piene di spavento; diceva che un lai Corani, famoso per aver già sollevato la Polonia, avrebbe sollevalo anche l’Italia contro i governi stabiliti, che dal Reno sarebbero marciale le truppe francesi alle Alpi; che Robespierre, Couthon ed altri membri di lla salute pubiica facevano grandissimi assegnamenti sull’Italia, per venire a trovarvi grani e dovizie d'ogni sorta, e simili cose. In pari tempo giungeva al governo veneto una noia officiale,- con ciii il ministro di Francia lo eccitava ad escire finalmente da quel sistema d'incertezza, al quale s’ era sempre così tenacemente tenuto, ed a stringere franca e leale amicizia colla nuova republica, fondala sugli interessi comuni delle due nazioni. Fosse necessario, per ciò, il respingere apertamente le perfide lusinghe e le insolenti minaccio dell'Austria e dell'Inghilterra,: sue na-