580 STORIA DEI, CONSIGLIO DEI DIECI mento. L’odioso incarico venne affidato al secretario Giuseppe Gradenigo ed al marchese Carlolto. 11 conte di Provenza era già stato minutamente edotto di ogni cosa ; pure, quando gliene venne data officiale partecipazione, seriamente rispose che partirebbe, ma solo colla forza; se gli portasse intanto il libro d’oro, onde potesse cancellarvi di sua mano il nome dei Borboni 5 se gli restituisse l’armatura di Enrico ìv suo avolo, data in dono alla república. Ma, poco stante, parendogli veramente indecoroso il protrarre più oltre la sua dimori) in quel paese d’ond’era respinto, rassegnossi a partire subito, e, sotto il nome di conte di Grosbois, si condusse all’esercito dei Francesi fuorusciti a Friburgo, in Brisgovia. Lasciava, però, formale incarico al ministro di Russia, perche in vecè sua cancellasse il nome dei Borboni dal libro d’oro, e ricevesse in depòsito l’armatura di Enrico. Gli affidava, in pari tempo, il ritratto del re suo fratello, dicendolo l’oggetto più caro e più prezioso che mai possedesse, e , caldamente gli ha l'accomandato i sudditi francesi che ancora rimanevano nel dominio dei Veneziani. Ma del libro d’oro e dell’armatura di Enrico, non se n’è fallo poi nulla. Per altro, ben s’ingannarono grossamente coloro che avevano potuto credere, con quel bando, di rendersi amica la Francia, poiché, non appena il Direttorio vide che le sue armi prosperavano in Italia, con cento pretesti, mise fuori nuove e più gravi pretensioni. Ed incominciò col-l’imporre a Verona un prestito forzoso di somme assai rilevanti, in pena d’aver accolto fra le sue mura Luigi xvni. Poi costrinse anche Venezia ad un prestilo di