148 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI pianta esattissima : cosa, come ognun vede, di immensa importanza pei cospiratori. Altri facevan polvere epetardi, con diverse munizioni da guerra, le quali nascon-devansi tutte nel palazzo deH’ambascialore. — Ma i conciliaboli , per tenere lontano da chicchessia ogni sospetto , si tenevano in casa di una donna, presso cui s’erano altre volte incontrati Renault e Jacques-Pierre. Greca d’origine, ella era stata trasportata a Venezia dai fortunosi eventi della sua vita. Di distinti natali, e di animo superiore, covava in seno un sentimento d’odio e di vendetta contro un infido amatore, assassino di suo padre: ecco il motivo per cui ha potuto venir meno a se stessa e trovarsi in una mollo equivoca posizione. Messa, da’ suoi amici, a parte del rischioso disegno, ella se ne compiacque oltremodo, e perchè era dell’indole sua il rattemprarsi fra i rischi e i pericoli, e perchè credeva d’aver finalmente trovata una buona occasione per compiere le sue vendette, e contro l’infame che l’aveva tradita, e che era pure nel novero dei congiurati, e contro la republica, dalla quale indarno aveva imploralo giustizia. Essa pigliò in affitto due case, dove stettero nascosti per oltre sei mesi undici dei principali cospiratori. Di giorno si tenevano le adunanze per concertare il da farsi; di notte uscivano Renault e Jacques-Pierre, per recarsi, con somma cautela, a pigliar consigli dal Bedmar ed a renderlo edotto di ogni cosa. in quel frattempo venne a morte il doge Donato e gli fu eletto a successore Antonio Priuli, allora assente per missioni diplomatiche. — Venezia voleva trar partito della straordinaria circostanza per movere incontro ed accogliere il nuovo principe con ¡straordinaria festi-