CAPITOLO XV. 429 vesse qualche prettesa, benché frivola, contro al benefìcio o contro al beneficiato, e incalorisca quel pretendente a comparir per haver giustizia al magistrato nostro, perchè faremo noi subito sequestrar tutte le sue intrate, et con ogni pretesto si doverà allungar tanto la libera-tion di delle entrate, che se habbi prima conjetlura suficiente della resipicenza di quel licentioso prelato. Se poi, questi discorsi fossero fatti da questi nostri prelati nobili fuora della corte di monsignor Nuntio, siano fatti chiamar avanti di noi, e siano lungamente incarcerarti; et, non volendo appresenlarse al tribunal, siano secretamente catturadi, acciò questa opinion venga estirpada, o, almeno, acciò resti solamente nella bocca et nella mente de Romanesti; ma in Venetia non prenda possesso alcuno; et quando, dopo il sequestro delle entrale, o vero carceralion delle persone, continuasse ancora la contumacia, allora sia passado alli ultimi rigori, perchè il mal incancherido vuol al fin ferro e fuoco. 4° Merita gran consideration che alcuni nobili nostri se fanno lecito, sollo nome proprio o sotto nome d’altri, di far mercanlie diverse, il che ripugna all’ottimo uso introdotto nella repubblica nostra dopo il 1400, che fu tralasciado a fatto simile esercilio; repugna anco al servitio publico, perchè non può mai giudicar retta-mente chi è interessado, e, per questo, saria mai deli-beradocosaa propositonellamateriadei mercanti, quando quel nobile nostro che dovesse deliberar, fosse mercante ancor lui. Però resli deciso che sia a fallo prohibito a ca-daun nobile nostro di mercantar in qual si sia sorte di mercanta, in questa città, nè fuori di essa, nè in paese suddito, nè in paese alieno, nè sollo nome proprio, nè sotto nome d’ altri, in pena di confiscation della mercantia, e altre