521 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI menle, olla divozione de] re Federigo, il quale prometteva di perdonare a tutti, e di esonerarli dalle gabelle; e nel caso che in ciò non riescisse, procurasse di tenerla per conio della Signoria, e di farvi entrare, per intanto, quanta vettovaglia ed arliglieria fosse possibile. E per questa decisione si ebbero 150 voli, mentre soli 80 fra i Pregadi furono del parere di torla liberamente, senza tanti respelli (1). In conseguenza degli eccitamenti di Giulio, Luigi XII ed il papa proposero a Massimiliano una lega offensiva contro Venezia, che' venne sancita a Blois, il 22 settembre 1504, per la quale la republica avrebbe dovulo venir spogliata di tutti i suoi possedimenti in Italia, e le spoglie divise in modo che Brescia, Bergamo, Crema e Cremona, con tutto il territorio posto fra l’Ollio e l’Adda, toccasse al re di Francia, per essere poi riunito al ducalo di Milano; tutta la Romagna al papa; ed il Friuli, Treviso, Vicenza, Padova e Verona all’imperatore.—E perchè iVineziani fossero interamente ruinati, si eccitarono ad entrar nella lega tutti gli Stati vicini a Venezia: il Duca di Ferrara, il Marchese di Mantova, i Fiorentini ed il re d’Ungaria, al quale non poteva spia-cere un pretesto per tentar di far valere un’altra volta le sue pretensioni sulla Dalmazia. In somma, volevasi ridur la republica alle sue primitive lagune. Eppur non si vede come convenisse mollo a tutti co-testi collegati il perdere Venezia, mentre, per parlare del so[o Massimiliano, è certo che a lui tornava più utile l’opporsi, piuttosto, alla conquista del Ducato di Milano per parte dei Francesi, che non a mettere uno Stalo italiano alla disperazione. (1) Vedi la cronaca del Malipiero, a pai;. 479.