STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI non sarebbe sfuggilo dalle loro mani (1) ». Ma pare che da tale progetto fosser distolti dal cattivo esito di una prima spedizione, nella quale, dopo essersi impadroniti di Alessandria, furono costretti di lasciarla libera in capo a ventiquatlr’ore. Però son famose le famiglie Zu-liane, Buoni, Sorranzi, Contarini, per le enormi ricchezze da loro raccolte nel commercio di Barca, di Tunisi, di Tingi o Tangeri, su lo stretto di Gibilterra. E se con tanto ardore facevano il commercio nell’Asia e nell’Africa, ò ben naturale che con somma gelosia cercassero di trasportare eglino stessi tutto quanto si comperava o si vendeva sui mercati europei. E, per dir vero, molte circostanze, e massime lo sprezzo in che allora tenevano i nobili ogni allra professione che non fosse quella delle armi, valsero a lasciare i Veneziani quasi senza concorrenti. Per tanto tempo anche il Doge ha esercitato per conto proprio la mercatura, che gli venne poi interdetta nell’anno 1581 con una legge, per la quale, chi era eletto a tanta dignità, doveva liquidare i proprii conti nel primo anno della sua nomina. E fa meraviglia l’immensa attività di questo popolo e la forte vigilanza del suo governo , quando si pensa che, in virtù del commercio, aveva paesi soggetti in tanti punti lontani, e dappertutto sapeva mantenere una pronta ubbidienza, e facevasi rispettare dagli stranieri i quali dominavano sui mari, che la tenevano da essi disgiunta. E mirabile davvero è il modo con cui la república sa. peva assicurarsi della fedeltà delle proprie colonie. Essa (1) Ricerche storico-critiche sull'opportunità della laguna veneta pei commercio, sulle arli e sulla marina di questo Stato, ilei conte Giacomo Filiasi.