574 ' STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI all’universale opinione dei popoli, ed alla lettera stessa delle leggi federali; tanto per attivare su quel privilegiato paese, vera patria-delia libertà, gli orrori di una guerra civile (1). Fortuna che la suprema autorità della confederazione, ed il generale in capo delle milizie federali si mostrarono profondamente compresi dall’idea che avevano a combattere contro fratelli traviati, forse più che ricalcitranti e caparbi, e quindi seppero guadagnarsi la vittoria con prodigiosa economia di forze e risparmio di sangue, e poi usare della vittoria stessa, con tanta moderazione, da mandar disperati i satanici sforzi di quei ribaldi che avevan congiurato perchè fosse immersa nel sangue l’invidiala patria di Guglielmo Teli, onde nel sangue avesse a spegnersi quella preziosa eredità del viver libero che fa tanto paura a certe decrepite sette, ed a certi diplomatici rimbambiti.—Oh, se lutti gli sforzi dell’ elvetico governo non fossero stati rivolli a render men micidiale la dolorosa lotta che dovette imprendere per assoggettare pochi cantoni ribelli, pur troppo, la guerra avrebbe durato assai più a lungo, pur troppo le vittime sarebbero state infinitamente più numerose; ed allora, oh come avrebber tripudiato quei tali che diedero lo spettacolo di sì puerili querimonie per gli inevitabili trascorsi di Friburgo! — Sì, inevitabili; perchè non s’è mai dato di vedere una turba vincitrice irrompere in una città vinta, nell’ebbrezza della vittoria-, e nel trasporto del trovarsi padroni di un nemico crudele- potersi astenere da eccessi; i quali, se fortunatamente non si sono verificali eziandio in Lucerna, il dobbiamo all’umanissima sorveglianza dei co- li ) Oh Débuts ! uh Débats !