256 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI Com’ebbero ciò udito i giudici, perchè non avesse a goder più a lungo di quel suo pietoso artifizio, il riman-daron tosto all’esilio, coll’aggiunta di un anno di carcere. Prima di partire però, egli chiese di dare un ultimo abbraccio a’suoi diletti e gliel fu concesso (1). Non ci basta il cuore di più oltre intrattenerci in così luttuosa descrizione. — Era un padre che doveva abbracciare per l’ultima volta i suoi quattro innocenti bambini; era uno sposo che doveva dar l’ultimo bacio d’amore alla donna adorala, alla madre de’suoi figli; era un figlio che per l’ultima volta vedeva l’inferma sua madre e l’ottuagenario genitore. Ma forse essi potevano provare ancora qualche, benché triste, conforto nella libera e piena effusione di quel supremo dolore; forse avrebber potuto riescir meno disperanti quelle lacrime insieme confuse.— Ebbene, pensarono i Dieci di togliere ai miseri per-sin la lusinga di provare siffatta consolazione, e colla presente, il quale andò ad accompagnare ser Jacopo Foscari, figliuolo del Doge, al suo confine alla Canea , giusta alla condennagione del Consiglio dei Dieci colla Giunta. Il quale ser Jacopo finse di scrivere una lettera al Duca Francesco di Milano, commemorandogli i servigi avuti per favore del Doge suo padre, pregandolo che egli volesse pregare la Signoria che fosse contenta di rimoverlo da quel confine : e lasciò la detta letlera aperta sulla tavola, acciocché il detto Bocchetta la vedesse, c lo dicesse ai capi dei Dieci, acciocché eglino il mandassero a togliere, come seguì. La qual lettera ser Jacopo diede al detto Luigi, che la mandasse a Milano. Il quale, giunto qui, la presentò ai capi dei Dieci. Il qual Jacopo collegiate) confessò de plano d'avere scritta la detta lettera, e postala dove fosse veduta. E questo aver fatto per poter vedere il Doge suo padre prima che morisse, e sua madre, e poi ritornare al suo confine.—Ed anco più esplicitamente si esprime il Sismondi: Ne pouvant retourner à Venise pour y vivre, il voulut, du moins, y aller cherclier un supplice. (1) • E fu data libertà al Doge e alla Dogaressa , alla moglie c ai figliuoli, d’andarlo a vedere nelle Torriccllc. »—S*nuto.