252 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI disconcio che occorrese Ira la repubblica el alcune delle corone, volessero essi savij fare decretare alcuna novità di disgusto di quella stessa corona : questo sij fìntione et non verità, ma portata per questo verso, acciò quel prencipe si persuada desistere dalle male sodisfallioni della repubblica, ad oggetto di scanzare quel imminente disgusto. Per esempio se si ricevesse alcun danno dalla Spagna, render gelosa la stessa Spagna con farle credere che si agiti di stabilire una lega con Francia. Questo avviso non sia vero, ma finto et sia portato dal prelato confidente a monsignor Nuntio, perchè non vi è dubbio che l’islesso Nuntio non la comunichi all’am-bassadore di Spagna, nutrendosi per ordinario buona intelligenza tra el pontefice et quella corona : così per aventura la Spagna, per scanzare questo disturbo maggiore, tralascierà continuare nel primo proposito. Questo ripiego si potrà usare in altre cose simili ; perchè molle volte i prencipi si muovono più per un rispetto di gelosia di un mal futuro, che non si sa ancora quanto possa rilevare, che da un mal presente che già è misurato dall’ esperientia se meriti consideratione, o disprezzo. 4.° E costume molto antico et lodevole, che li ambasciatori nostri nel ritorno dalle corti facino relationc esatta in senato delle conditioni tutte di quel prencipe al quale hanno falto residenza, et non solo delle forze sue, deH’amicitie, dell’ interessi et del genio buono o sinistro verso la repubblica nostra, ma anco del genio de’ suoi ministri, et particolarmente di quelli che siano in credito et potere in quella corte stessa. Queste re-lationi sono ascoltale molto curiosamente da tulli quelli