288 ‘ STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI Stallili, leggi e ordini detti signori Inquisitori di Stalo, tanto nella erettione loro, quanto nei tempi moderni, nei quali resta prescritto il modo del governo, così dentro come fuori della città, e tanto con ministri de’ principi, quanto con proprii ambasciatori, diffusi in capitoli 105 (1). 1454, a’ili 16 /.ugno in Mazzor Consegio « La esperienlia, buona maestra delle cose ha fallo conoscer chiaro quanto habbia importado al servicio publico l’bavere conferma per sempre l’autorità del Consegio nostro di Diese, perchè tutti li nobili nostri che di tempo in tempo a quello sono eletti, invigilano con tutto lo (1) II Daru fa precedere agli Statuti da lui esposti la seguente dichiarazione: « Questi Statuti sono di tale importanza, che ho creduto di doverli trascrivere testualmente. a Restarono ignoti fino a questo di. Io li trovai nella biblioteca del re, 1046° in un volume in-4° numerato _ „ , che ha per titolo: o o ’ L m Opinione in qual modo debba governarsi la república di Venezia. Questo titolo annunciava nient’altro clic uu libro assai conosciuto, ed anche stampato, di fra Paolo ; ed è forse per questo motivo che nessuno pensò di esaminare il MS. E di un assai bel carattere. 11 copista vi trascrisse di seguito all’opera del Sarpi li Statuti dell’inquisizione di Stato , o fors’anche il legatore li ha uniti in un sol volume, senza farne avvertenza; è certo però che queste due opere sono dell’istessa mano. Questo esemplare proviene dalla biblioteca di Le Tcllier de Louvois, arcivescovo di Rcims, ed è possibile che le due opere ivi contenute, ignote altre volte, si l'una che l’altra fossero mandate al ministro Louvois da qualche agente francese, clic le avrebbe scoperte in Italia, e che l’arcivescovo , fratello del ministro, e possessore di una assai bella libreria, abbia ottenuto per sè il manoscritto, o almeno il permesso di farlo copiare. * Checche ne sia, io non conosco scrittore alcuno, eziandio veneziano,