CAPITOLO XII. 469 Hi cittadini avrete, ivi una sede alla novella Venezia, o che vi piaccia presso allo terre forti, o nelle popolose città, o sotto gli umili tuguri, dove abitano gli uomini virtuosi e liberi, fondarla: potrete i veneziani beni con voi Veneziani trasportare, che così a favor vostro stipulava la potentissima república. Per tale guisa la generosa Francia, non potendo in tanta lontananza assicurare il libero stalo ai Veneziani in Venezia, assicurava almeno il viver libero a coloro che preferiscono la libertà alle lagune! » Per agevolare a quelli che governavano provvisoriamente lo stato, la via dell’esilio, e, quindi, venir più presto a capo de’suoi iniqui disegni, Bonaparte fece proporre la partizione delle spoglie veneziane. Ma, a questa nuova proposta, la natura italiana si scosse, come dice il Botta, e moslrcssi intera. Onde il Villetard ebbe a scrivere al generalissimo: — «Bisognava ch’io avessi tanta fermezza stoica, quanlo amor patrio, perchè accettassi il doloroso incarico che mi affidaste. Era ben pronto, da parte mia, ad adempirlo: ma sono pieno di meraviglia e di ammirazione d’aver trovato nei Veneziani animi troppo alti, per voler cooperare a quanlo avele loro proposto, per mezzo mio. Cercheranno, eglino, altrove una libera terra, ma, in ogni caso, preferiranno sempre la povertà all'infamia. Non consentiranno che allri possa dir loro che abbiano usurpalo, per alcuni giorni, la sovranità della nazione, onde poi metterla in preda. E, così, proveranno almeno di non meritare quei ceppi che si slan loro allestendo. Gemono, è vero, per l’imminente schiavitù, e maledicono al nome francese: ma niuno ha voluto deturparsi al punto di trarre qual-