412 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI che aveva ricevuto in quel mentre, intorno ai falli di Brescia; quindi,mostrò loro una petizione degli insul ti che sollecitavano il soccorso della república francese. Ma i commissarii osservarono che quella petizione non aveva nè data, nè firme. Per cui essi si limitarono a pregare il generale, perchè si compiacesse di rendere più mite la condizione dei sudditi della república, e di sollevarq ij tesoro dal grave impegno di mantenere l’esercito francese. Speravan essi che la vittoria, avendo condullo quel-l’esercilo nelle provincie tedesche, l’erario veneto fosso alleviato del peso ond’era aggravato da oltre dieci mesi. Dopo di che, essi osarono d’insinuare che contavano sulla di lui giustizia, peravere certe indennità, che erano stale loro promesse. Ma erano ben lungi dall'aspellarsi la dura risposta che Bonaparle lor fece. Ed è questa : che inevitabile necessità riesciva per lui il trarre gli approvigiona-menti dell’escrcilo dal paese che lasciavasi in dietro, che voleva poi dire dal territorio veneto: dolergli che, essendo considerevolmente accresciuta l’armata, era necessario l’aumentare le requisizioni, malgrado che egli pure vedesse, con sommo dolore, come un tal carico dovesse pesare su provincie di già esauste. tJn solo spedicnte trovarsi, che Io potesse alleviare, ed era che il senato fornisse, od in danaro, od in derrate, la somma di un milione al mese, per mesi sei, a meno che la guerra d’Italia non terminasse più presto. Aggiunse, quindi, com’egli avesse riconosciuto sempre tutti gli inconvenienti delle requie sizioni, che davano luogo a molli abusi, dissipavano le risorse del paese, e provocavano il malcontento della popolazioni, le quali, alla loro volta, facevano rimprovero a] governo, perchè le abbandonasse e non interponesse i