G8 STOMA DHL CONSIGLIO Dlíl D1LCI colla Porla Ottomana: ma siccome questa pace non garbava a Carlo V, allora divenuto potentissimo, per l’acquisto della corona di Spagna, essa nen sapeva più a qual ragionevole parlilo appigliarsi. L’imperatore ed il papa proponevano una lega. In essa i Veneziani dovevano entrarci per un terzo della spesa, col diritto che tulle le truppe di sbarco restassero sotto il comando del duca d’Urbino, loro generale. In quel frattempo, la l’orla richiese alla república una pronta risposta intorno alle trattative di pace, dettale dal Sultano. Il senato non sapeva che fare, e stimava miglior consiglio quello di guadagnar tempo, per trar partilo dall’ evenienza delle circostanze. Sarebbe stala la politica, per la quale sperava Mettermeli, di tener tra le fasce il mondo sino alla sua morte, pure rassegnandosi che dopo di lui dovesse venire il diluvio. Ma il diluvio è venuto prima, la Dio mercè, ed egli stesso ne sarebbe andato sommerso, se non fosse arrivalo in tempo ad aggrapparsi a quello scoglio, il quale per il concorso di lanli scellerati, farebbe quasi tornare in menle, che era chiamalo una volta la perfida Albione. Contro una tale politica procrastinatrice s’alzò Marco Antonio Cornaro, il quale, con eloquente e caloroso discorso, moslrò la convenienza, anzi la necessità di rifiutare gli accordi e di avventurarsi alla guerra. Ma più saggio Marco Foscari rispose, accennando ai gravi pericoli, cui questa temeraria impresa avrebbe esposta la república, non provveduta di mezzi bastanti per sostener sola l’impelo mussulmano, e non abbastanza sicura della lega avviala, da potervi coniar sopra fidatamente. Osservò quanto fosse imprudente il fidare sul*