540 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI dati sulle frontiere del Friuli; e le cose si sarebbero spinte più oltre, se quivi non si fossero trovate le genti della república col rinforzo di un distaccamento francese, di quasi 6,000 uomini. Ben mille Austriaci, però, riescirono, per entro le montagne, a penetrare sino a Cremona ; d’onde furono respinti dal governatore di Milano. — Poco di poi, 4,000 cavalleggieri volevano entrare in Verona, e gli abitanti eroicamente gliene contrastarono il passo. Alla fine, giunse l’imperatore in persona sulle allure presso a Vicenza, mentre un altro de’suoi eserciti attraversava il Frjuli, e prendeva d’assalto il piccolo forte di Cadora. — Quindi, si rivolse verso Treviso, dove, essendogli venuto meno il danaro, si vide disertare gli Svizzeri che aveva assoldali, per passare al servizio del re di Francia. Solile imprese delle milizie mercenarie ! Per il che, fu costretto a riprendere egli stesso la via del Tirolo, ed intanto che pensava a vendere ad Innspruck persino le sue gioie, tanto era stringente la penuria in cui si trovava, i Veneziani massacrarono i Tedeschi, che s’erano inoltrali nel Friuli; ed i tremila che ebbero salva la vita, restarono loro prigionieri di guerra. — Così riebbero Cadora, ed in quattro giorni, conquistala la Gorizia, si presentarono dinanzi a Trieste, dove, in pari tempo, arrivò da Venezia una flotta destinata ad assalirla per mare. Si noti che Trieste era in potere degli Austriaci. Meno fortunale erano, per altro, le armi venele nella valle dell’Adige. I due eserciti si contendevano, quivi, il passo fra Trento e Roveredo; per cui la guerra si sarebbe trascinala per le lunghe, Dio sa fin quando, se, a farla finita, non avessero pensato le milizie di Massi-