588 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI francese (1), perchè lo spedisse al señalo; ed in esso assicurava che la Francia, sollecila ollremodo della cpiiefe generale e della conservazione degli siali, conlro gli ambiziosi disegni di alcuni principi,. erasi decisa a non rimanere più sola in mezzo allo sconvolgimento di Lui la l’Europa; e, perciò, desiderava di congiungere la sua forza a quella d’altrui; piena di fiducia che i governi aventi il medesimo interesse, ed in ispecie la república veneta, non avrebbero esitalo un islanle a secondare quel suo desiderio. Aggiungeva, poi, in modo più esplicito, essere l’Austria il più formidabile nemico di Francia, non solo, ma eziandio di Venezia, poiché quella feroce potenza erasi sempre mostrala avidissima delle provincie della ierra ferma veneziana e del dominio dell’Adrialico; ed, avendo essa per alleala la Russia, smaniosa di estendere ¡1 suo imperio in Oriente, avrebbero ben potuto fra loro intendersela in modo che, cogli sforzi comuni, all’una restasse in preda la Grecia e la Turchia; all’altra, Venezia. In pari tempo, ed al medesimo interno, il Principe della Pace sollecitava in Madrid Bartolo Gradenigo ed Almorò Pisani ; il ministro degli affari esteri a Parigi il nobile Alvise Ouirini; a Brescia, Bonaparte, ii proveditore generale Francesco Battaglia. Finalmente, nell’i-stessa Venezia, presentavasi al doge il ministro di Francia, Lallemand, con un memoriale, in cui, oltre alle ragioni già esposte, era dello che il Direttorio offriva alla república veneta , pericolante in mezzo alla crisi universale, l’alleanza del popolo francese, già falto po- ti) 7 luglio 1796.