52 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI Italia, e senza pensiero o speranza di vederla (1) ». E di ciò davan colpa allo Spirito Santo, solito, come dicevano, ad ispirare nell’elezione dei pontefici i cuori dei cardinali. La qual nomina dava certo a vedere che la Corte pontificia avrebbe persistito nell’alleanza coll’Austria. Per questo il senato di Venezia che aveva tornalo a seguire le parti di Francia, stabilì di accrescere l’armata che doveva inoltrarsi nel Milanese; la quale, congiunta alla francese, s’accampò alla Certosa e per di là pose l’assedio a Pavia, Oppose questa città un’eroica resistenza, per cui gli assedianli dovettero frettolosamente cangiar posizione, ed accamparsi al castello della Bicocca, che è tra Monza e Milano, e di cui sussistono tuttora gli avanzi. Quivi gli Svizzeri ai soldi di Francia furon causa, per la loro insubordinazione, che la battaglia fosse deplorabilmente perduta; onde gli Svizzeri rientraron tosto nelle loro montagne, ed il rimanente dell’esercito, passato l’Adda, si ritirò sul territorio veneziano. Allora buona parte delle città lombarde cadde in potere degli imperiali. Povera Lombardia ! — Terra dalla natura privilegiata da uomini i quali, da Virgilio a Volta , formarono una costellazione di così splendidi ingegni da non portare invidia a niun altro paese del mondo : eppure, dalla sorte così vilipeso, che dalla dominazione romana all’austriaca, mal si può dire quand’ essa abbia respirato in pace un po’ di quella preziosa aura di libertà, onde hanno vita le nazioni, e di cui gli infelici di lei abitanti sentono così fortemente il bisogno. — E dovranno durare (1) Guiccuiidin!, lib. 14, cap. V.