CAPITOLO XIII. 505 0 cupido -raccogliloro, di danaro che ricusi darne una parte per la difesa della pairia e di le, qual cuore sarà il tuo quando le lo rapiranno tulio per mantenere soldati che perpetuino ¡1 servaggio nel tuo paese? « lo per me penso, o signore, che nessuna impresa al mondo presenti tanti molivi, come quella di Venezia, per essere soccorsa dal consenso universale degli uomini, conciossiachè o considerala per la parte della religione, o tenendola come primogenita della fede di Cristo, o per la parte della gloria italiana, e le sue gesta stupende appaiono facilmente maggiori di quanto seppero mai imprendere gli altri popoli italiani; o per la parte della generosità, e tu la vedi combattere sola per tutti, ora come sempre, secondo la sua gentile natura; o per la parte del comodo, ed ella sostiene la guerra tenendola lontana dalle nostre contrade, e cuoprendole come di scudo protettore ci libera dagli orrori di soldatesche immanissime, sempre dolorosi a patirsi, difficili a ripararsi , comechè transeunti. « E poi che tante cause religiose, magnanime e d’interesse concorrono a sovvenirla, io, illustrissimi signori, quanto più so e posso mi raccomando con tutte le forze vi adoperiate fervorosamente a raccogliere danaro ed oggetti preziosi per sostenere la guerra in Venezia. In-istituite compagnie di Collettori; bandite questue; provocate elemosine, e mandate, mandate quanto più presto potete o danari, od oggelli da convertirsi in danaro, al comitato che verrà instituilo in questo ministero per inviarsi prontamente a Venezia. Nè meno importa, anzi a me sembra convenientissimo che vi accordiate in guisa con le autorità ecclesiastiche che celebrino quoti-