394 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI che fossero vendute come bestie al mercato. Il coraggio è bello sempre; bellissimo poi quando è dato mostrarlo a quello che la superbia maschile intitola sesso debole (1). Ma questi esempi di virtù non influirono sui tempi loro. — BeU’atto e generoso fu anche quello delle donne veneziane, quando prestarono soccorsi ai prigionieri di Genova, e l’istoria se l’ebbe quasi ammenda dei delitti gloriosi, pei quali si sprecò tanto sangue fraterno. La donna antica veneziana era quale dovea essere una republicana in tempi in cui fiorisce una república, forte, di virtù generose, di costumi esemplari ed onesti. Quando queste virtù vennero meno, le leggi suntuarie colpirono in ispecie le donne, che seppero sempre più deluderle, quanto più declinava lo Stato. Nè rimase dell’antica severità che l’obbligo di presentarsi ad ogni festa publica colle vesti nere. Povera ricordanza del passalo ! — Ma per tornare colà donde ci siam dipartili, convien dire, come a render più agevole al nemico la vittoria il contestabile Tomaso Schiavo, capo di 500 fanti, avesse deliberalo di ceder la terra ai Turchi per tradimento. E se questa ribalda impresa non fu compiuta, per essersi scoperto da una vecchia il complotto, il solo tentativo non riesci ai Veneti meno fatale (2). —11 mal esempio tornò contagioso ; sicché i Dieci ebbero a castigarne parecchi di tali tradimenti ; come avvenne per citare un (1) Venezia e le sue lagune, come sopra, a pag. 90. (2) « Quelli che erano nella città, erano già stanchi per continova battaglia, perciocché già havevano sostenuto il nimico quasi trenta giorni, et non erano molto securi da quelli che erano dentro le mura : perchè Thomaso Schiavo, il quale era in soccorso della città con alcuni eletti soldati, usandovi tradimento, chiamato da i magistrati, per comandamento di quelli fu tagliato a pezzi. »—Sabeixico, lib. vin.