510 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI togliere ai Turchi l’intera provincia di Maina. Convien dire, per altro, come a sì mirabile successo abbia contribuito non poco l’insurrezione degli abitanti, la cui efficacia riesce tanto più meravigliosa nelle guerre d’indipendenza. Fu per essa che Grecia ed America ridivennero nazioni; per essa che a centinaia di mille caddero nella Spagna i soldati dell’esercito napoleonico, e che la Francia, assalita dall’Europa intera, surse a potenza così forte e temuta. Onde riesce incomprensibile come nell’ultima guerra lombarda, che, iniziala dal popolo, per opera di popolo avrebbe pur dovuto esser compila, i generali deire abbiano mostralo tanto sprezzo pei volontarii, anche dopo che questi avevano dalo sì grandi prove di eroico valore; e tanta paura per gli spedienti rivoluzionarii, anche dopo essere siati colle milizie regolari sì ignominiosamente sbaragliali e sconfini. Nel corso dei due anni successivi, Morosini conquistò, l’un dopo l’altro, il castello di Navarino, la città di Modone, Argo, Napoli di Romania; e poi Patrasso, Ca-stelnuovo, Romelia, Lepanto, Corinto, onde riesci ad impadronirsi di tutta quanta la Morea. Era necessario, per altro, avere anche il porto d’Atene : e Morosini, consultando piuttosto le ragioni della politica, che i sentimenti d’estetica, senza tanti riguardi ai capolavori d’arte, di cui era quella cillà come il tempio, la assalse con formidabile artiglieria , e distrusse così le ultime reliquie di quei venerandi monumenti dell’antichità. In meno di sei giorni, secondo il Daru , tutta la città fu in fiamme ed in ruina. Una bomba dei Veneziani andò proprio a cadere sul Partenone, di cui i Turchi avevano fatto un magazzino di polvere; e così fu distrutto que-