STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI Eppure a stento fu salvo dalla pena capitale, ed ebbe come una grazia Tesser gettato per sei mesi in una prigione (1), e dichiarato inetto per cinque anni a sostenere alcun publico officio. A questa maniera vanno le cose del mondo! Ma qual frutto hanno cavato poi da sì nera ingratitudine? — Certo che i Genovesi avranno dovuto gioirne nel profondo dell’animo, mentre vedevan così tolto di mezzo un prode che faceva loro tanta paura. Ed infatti, appro-fìttaron tosto della buona occasione per raccogliere più vigorose le loro forze, colle quali riebbero in breve Cat-taro e Sebenigo, Rovigno, Umago, Grado e Caorlo. Pazienza fosse tutto finito qui ! Ma, com’era ben naturale, la flotta genovese si spinse avanti, penetrò nelle lagune, assalì Chioggia e la prese. Costernalo il governo veneto, diede mano alla campana di San Marco per dare l’allarme a tutta la popolazione. La quale, benché fosse notte, in un momento si trovò sulla piazza, pronta alle difese; ma con in cuore il innesto presagio di non esser più in tempo. Dalle lagune istarc ad aspettarli, non ostante che i nostri fossero male in punto e male in ordine. E quand’esso capitano ebbe udito il parlare di tutti, egli disse che NON AVEVA QUESTA OrtNIONE, PERCHE VEDEVA . CHIABO CH5 EGLI SAREBBE botto. Gli fu detto ch’ egli restava per paura. Onde, udite queste parole, fece sonare le trombette, e comandò, sotto bando della vita, che lutti lo dovessero seguitare. » — Abbiam trovato poi anche in altri autori : a suis limoris incusatus, demum acl pugnam provocanti occyrrit. — (1) Certo per un equivoco il Sandt dice sei anni-, almeno così troviamo nell’ edizione che abbiamo sott’ occhiò, in data di Venezia 1760. — Siamo solleciti a cogliere quest’ occasione per avvertire il lettore come, negli scorsi fogli, per errore troppo facile a succedere, massime quando 1’ autore non può rivederne le bozze, fu messo Saudi invece di Sandi.