234 CAPO VII ture periodiche e poi sistemi di trebbiatura e ventilatura più moderni; produzione di tipi uniformi per la panificazione. Le cooperative di vendita in comune dovrebbero essere diffuse in modo da sopprimere parecchie mani; i cereali dovrebbero essere ammassati e assortiti nei più importanti scali ferroviari; a Yarna e Burgas dovrebbero sorgere grandi magazzini cooperativi per la standardizzazione e manipolazione. La Banca Agricola disponeva oltre duecento milioni per i sylos che pare sono stati investiti altrove. Allo stato presente delle cose l’importazione dei cereali dalla Bulgaria è cosa molto difficile e aleatoria; i commercianti stranieri per i loro acquisti dovrebbero mandare sul posto dei loro fiduciari perchè per corrispondenza si possono avere delle sorprese e dei fastidi non pochi. Nell’ultimo triennio 1923-25 l’esportazione del frumento tenero e duro ha ammontato a una media annuale di 40 mila tonn. avviata specialmente in Grecia e in Turchia e pochi quantitativi in altri paesi; quella del granturco (140-150 mila tonn.) in vari paesi e in modo saltuario; la farina 15-20 mila tonn. all’anno venduta in Grecia e in Turchia. Commercio delle uova. — Nell’anteguerra la Bulgaria esportava oltre 14 mila tonn. di uova; nel dopo guerra per cause diverse tale commercio è stato paralizzato; nell’ultimo triennio, però, esso ha ripreso la sua importanza; nel 1925 furono esportati oltre 11 mila tonn. di cui la metà in Svizzera, un quinto in Germania e un quinto in Austria; nel 1924 tonn. 9 mila e nel 1923 tonn. 4 mila. La ripresa di tale commercio è dovuta specialmente ai, miglioramenti apportati nei trasporti ferroviari e alla riduzione dei dazi doganali. L’allevamento del pollame viene effettuato in modo primitivo; soffre molto dalle epidemie che spesso si diffondono arrecando molti danni; le razze hanno bisogno di essere migliorate a mezzo d’incrocio con quelle straniere; secondo l’ultimo censimento la Bulgaria dispone di 8-10 milioni di capi con una produzione di 600-700 milioni di uova al-