4 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI formoli) i più orribili racconti di sventrate fanciulle e di bimbi ingollati. Per il che, più forte ed eroica surse negli avversarii la resistenza, ed i montanari di Treviso e del Vicentino, in ispecie, decimarono molto sensibilmente l’armata imperiale, capitanala dall’istesso Massimiliano. Ma, sven-turatamentte, come fu sulle porte d’Italia, trovò un rinforzo di 6,000 Spagnuoli e 700 uomini d’armi francesi, con 200 lande pontificie, ed altrettante del duca di Ferrara; senza contare gli 8,000 volontarii, reclutatit per la massima parte, in Italia (1). Tulle queste forze erano rivolte contro Padova. Alla vista di tanto pericolo, i Veneziani, senza troppo sgomentarsi, accorsero contro il nemico, con tutte le forze di cui potevànsi disporre, ammontanti ,dai 20 ai 25,000 uomini. Il doge mandò due de’suoi figli, con 100 fanti mantenuti a sue spese; e, dietro il costui esempio, fu una gara tra le famiglie patrizie a chi contribuiva di più, per la difesa della patria. Era una di quelle occasioni più solenni nell’ istoria di un popolo, per la quale esso può guadagnarsi gloria od infamia in sempiterno; ed il provveditore Andrea Gritti fece costruire, in mezzo al campo, un altare, dove, celebratosi il divino officio, arringò i soldati e fece giurar loro che eran decisi di voler vincere o morire, piuttosto che veder perduta la libertà della patria. Imponente era l’apparecchio di guerra del nemico ; e se con esso Massimiliano avesse investita tutta quanta la città, è molto probabile che sarebbe riescito vinci- li) Guicciardini, lib. 8.