94 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI questo il Consiglio tralasciò di condannarlo a rimanere in prigione, finché non fosse tradotto sur un naviglio a Candia, ove gli toccava di restar relegato per la vita. E non paghi di ciò, vollero i Dieci punire anche nei figliuoli la supposta colpa del padre ; e decisero che tutti i di lui discendenti non potessero più aver parte, nè essere capi di alcun naviglio armato o disarmato. Come Bertucci Faliero vennero condannati a finir la vita in prigione il figliuolo di Filippo Calendaro, perchè non volle farsi delatore del padre, e Marco Forello, il .quale, benché trovatosi la notte del complotto insieme ad Israello Bertucci, ha sempre protestato di non saperne nulla. Che più? —Condannarono i Dieci ad un anno di prigione anche Zanello del Bruni, il quale aveva prese le armi credendo ingenuamente che si dovesse andare in servigio della Signoria. Pena di 1,000 ducati d’oro a chiunque osasse mai, anche col tempo, di interporsi in loro vantaggio. I complici Nicoletto Bracciodoro, Jacomello Bianco, e Cristoforo Fontana, tutti e tre uomini di mare, fortunatamente riescirono ad evadersi in tempo. Ma il Consiglio dei Dieci lanciò contro loro la confisca di tutti i beni, e la taglia di 600 ducati d’oro a chi li consegnasse vivi, e di 500 a chi morti. La qual taglia fu accresciuta fino ai 900 ducati nel primo caso, e nel secondo ad 800 contro il tintore Francesco Besino, egli pure già condannato alla confisca. Giovanni Gradenigo indossò il manto ducale ancora bagnato del sangue di Marin Faliero; ed il di lui regno fu di pochi mesi.