562 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI Rivolta o Ripallo, e di Cassano; e quasi tulli gli storici assentirono che questa sia la più completa sconfitta toccala ai Veneziani, onde taluno soggiunge che ad essi riesci sempre infausta l’Adda, come PAUia (1) ai Romani. Per tale vittoria, i Francesi tosto s’impadronirono di Bergamo, Rrescia, Pizzicheltone, Crema, Cremona, ed altre piazze fòrti. In meri di due giorni fu presa anche Peschiera. Cosi venivan sempre più incalzali i vinti fuggitivi, senza che opponessero la minima resistenza. Sol Andrea di Riva, governatore del forte di Peschiera, eroicamente cercò di arrestare la marcia trionfale dei Francesi. Ma vano tornò tanto valore, e troppo caramente gli fe’ scontare Luigi la pena del suo nobile coraggio; imperocché tulla la guarnigione di quel forte fu passala a fil di spada, e il comandante appeso, col proprio figlio, ai merli della cittadella. Inumanità da non si credere, se non ci venisse attestata dagli stessi scrittori francesi. Cotesti falli serviron d’esempio alle al Ire città, le quali, non solo si arresero a prima vista, ma si rifiutarono, persino, di accogliere le bande fuggiasche di Pitigliano. Per il che l’esercito pontificio fu sollecito di approfittare della propizia occasione, e corse ad occupare le ci Uà (1) Ora Camínale, o Rio ilei Mosso, in Sabina. —-Son tutti d’accordo gli scrittori nell’aninieltere la gravità di questa sconfitta. Odansi, fra "li altri, Leandro Alberto, nella sua descrizione di Venezia : « Omnes, prupcìuodum, urbis clirisliani principes, sucietptem cuntraxcrunt adversas Vendos, quos cum Lucluvicus XII ntemorabile apud Ripaliarti piìgnd cecidisset, iwperium eorum exuere Bergomum, Brixia, Cremona. Veruna, Vicenda, Patavium ». — Ed il cardinale Contarini, nel lib. v. della sua República-.;— « Cum omnes Christiani Principes conspirasscnl in •pernieicm atque cxiliutn nominis veneti, fususque nosicr exercilus fuis-sd a Ludovico, Gallorum rege, juxta Cassanum, oppidum agri Cremo-netìsis, ecc. ».