CAPITOLO XVIII. 575 mandanti, cd all'ottimo spirilo ond’crano animate quelle milizie. L’¡stesso non avvenne in Padova, dopo 1’assalto da noi descritto; e. se il Trissino scampò dall’essere massacralo, il deve riguardare come un miracolo del cielo ; come anche, providenziale si può ben dire che sia stala in quella occasione, la torpida ubbriachezza delle milizie alemanne. 1 grandi eroi che furon sempre cotesti soldati tedeschi! — Corre però un gran divario fra quelli del secolo XVI ed i nostri delXIX; mentre quei d’allora, com'erano ubbriachi, eroicamente russavano, e lasciavansi togliere per sorpresa, le citta da loro occupate; e gli odierni eroicamente si avventano contro l’inerme popolazione, e fan brutale macello di \ecchi, donne e bambini. E la povera Milano sei sa, che ebbe le prove di sì strano valore. Il terzo giorno dell’ anno 1848, andrà glorioso nei fasti delle milizie austriache, mentre in quel dì, i suoi paladini , passeggiando per le vie della città in grossi drappelli, con sigaro in bocca, e sciabola in mano, hanno saputo inseguire fin entro le porle delle loro case gli inermi cittadini, e far sparire qualche oriuolo, e mutilar qualche membro a decenni fanciulli, e spaccare il cranio a qualche vecchio più che settuagenario, e commetter mille altre prodezze di simil genere, di che si farà poi carico l’istoria. — Davvero, che i discendenti non si mostran punto degeneri da quei valorosi che altre volle calarono a visitare le nostre belle contrade in compagnia degli Aitila, dei Barbarossa e degli Uraja. Oh sdegno! Chi può contenersi, a pensare che la carnificina si è falla per ordine superiore nel perfido in-