88 STORIA DEL CONSIGLIO DEI DIECI guastare i suoi buoni rapporti colle altre potenze italiane ; ma gravi guai s’erano poi anche dall’altra parte, e soprattutto spiaceva alla republica di lasciare questo fatto che una censura pontificia' avesse potuto influire sull’andamento de’suoi politici affari. La questione era assai grave, e venne molto ponderatamente dibattuta in senato per ben due giorni. Alla fine si decise di riconoscere, in genere, i diritti di Enrico IV alla corona di Francia, ma di aspettare a miglior tempo a farne pul> blica dichiarazione. La quale deliberazione piacque ollremodo al re di Francia ed al popolo di Venezia. Questo ne diè segno con feste clamorose, e persino coll’arruolarsi nell’armata del re contro la lega ; e quegli col mandare in dono alla republica la gloriosa sua spada che aveva servito alla battaglia d’Ivry. Ma gli inquisitori romani malignamente vegliavano su questi fatti, e non tralasciarono di avviarne un processo, nel quale eran compresi persino il doge ed il senato. Fortuna che questi non avevano troppi pregiudizi, e se ne risero, anzi pensa-ron bene di far rinchiudere in una prigione il fanatico inquisitore. Negli ultimi anni del secolo decimosesto, quando pa reva che ogni ragione di dissidio tra la republica e la corte di Roma fosse tolta essendosi Enrico IV convertito al caltolicismo, ecco sorgere una nuova cagione di guai. 11 papa, che aveva diritto d’investitura sul ducalo di Ferrara, pretese che Cesare d’Este fosse inabile a succedere ad Alfonso II. Ma i Veneziani, che ben preve« devano come con questa scusa mirasse il pontefice a comprendere anche quel ducalo sotto il suo temporale